Wednesday, August 28, 2019
stare nella domanda
Il filosofo Umberto Galimberti ha scritto anni fa sul quotidiano La repubblica: “Il sospetto
consente alla mente di ospitare il dubbio, che evita il dogmatismo e dispone alla ricerca, che non è un
corto circuito di domanda e risposta, ma è un saper stare nella domanda finché una risposta non si
presenta plausibile e, nella sua provvisorietà, superabile”.
Tuesday, October 16, 2018
behave
Non promettere quando sei felice, non rispondere quando sei arrabbiato e non decidere quando sei triste.....
Tuesday, January 13, 2015
Fai la cosa giusta
le parole di una canzone di De Andrè sul 68 francese: "se la paura di cambiare vi ha fatto chinare il mento"
e quelle di Martin Luther King: "La vigliaccheria chiede: è sicuro? L'opportunità chiede: è conveniente? La vana gloria chiede: è popolare? Ma la coscienza chiede: è giusto? Prima o poi arriva l'ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare; ma bisogna prenderla, perché è giusta"
e quelle di Martin Luther King: "La vigliaccheria chiede: è sicuro? L'opportunità chiede: è conveniente? La vana gloria chiede: è popolare? Ma la coscienza chiede: è giusto? Prima o poi arriva l'ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare; ma bisogna prenderla, perché è giusta"
Friday, October 10, 2014
definizione di Pellegrino
“Il pellegrino è colui che cerca, accettando l'incalcolabile rischio di trovare veramente. Perché trovare significa non essere più quello che si era prima. È cambiare. È morire. Per rinascere” (Davide Gandini)
Tuesday, September 16, 2014
Never proclaim that you’re miserable with your job
In general, sharing that you hate your job is not the way to go.
But what if it’s the truth? My father used to say that there are 10 different ways to say anything, and I think he’s right. Phrases like “miserable,” “unhappy,” “fed up,” “ready to leave,” and “need to go” are not helpful when you’re talking to your colleagues, bosses, or HR staff.
What is the better way? Talk about what you’re great at and love to do, what you’ve accomplished, and what you’re ready for. Share your work highlights and new directions you’re excited and committed to take your career, and discuss your plans and desires for growth and change. Open the door for new opportunities at your current employer that will expand our skills, your resume and your talents. Try to find ways at your current job (where you’re already getting paid) to grow, stretch and build yourself. Explore every option available to you for becoming what you want to without walking out in anger and disgust. Your employer might very well be able to sponsor and support your growth and change, but it won’t happen if you stomp in and say “I’m miserable and it’s your fault.”
Thursday, April 11, 2013
Correlation is not causation
http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/02/15/mangia-cioccolato-e-vinci-il-premio-nobel/
una semplice correlazione non significa nulla, e in particolare non indica assolutamente un rapporto di causa ed effetto. “Correlation is not causation”
Certamente se esiste un rapporto di causa ed effetto tra due fenomeni mi posso aspettare di trovare una correlazione. La posso però trovare anche se i due fenomeni hanno semplicemente una causa comune (più o meno alla lontana). Ma, ed è il caso peggiore, analizzando un gran numero di dati posso trovare correlazioni tra fenomeni completamente indipendenti anche per puro caso. Non è difficile. Volete qualche esempio?
una semplice correlazione non significa nulla, e in particolare non indica assolutamente un rapporto di causa ed effetto. “Correlation is not causation”
Certamente se esiste un rapporto di causa ed effetto tra due fenomeni mi posso aspettare di trovare una correlazione. La posso però trovare anche se i due fenomeni hanno semplicemente una causa comune (più o meno alla lontana). Ma, ed è il caso peggiore, analizzando un gran numero di dati posso trovare correlazioni tra fenomeni completamente indipendenti anche per puro caso. Non è difficile. Volete qualche esempio?
Sappiamo tutti che il numero di casi di autismo è in continuo aumento. Anni fa un medico aveva ipotizzato una relazione con alcune vaccinazioni. Poi si è scoperto che non esistealcuna relazione tra vaccini e autismo, e che il medico aveva organizzato una truffa, ed è stato messo sotto inchiesta per questo (purtroppo molti genitori ancora credono a queste storie. Medbunker fa una bel riassunto)
Sappiamo anche che il consumo di prodotti biologici è in continuo aumento. Non ci sarà una correlazione tra le due cose? Proviamo a fare un grafico, in funzione del tempo, del numero di casi di autismo e delle vendite di cibo biologico in USA.
Bingo! E la correlazione è altissima (r=0.9971) superiore a quella tra cioccolato e Nobel.SVEGLIA, CI STANNO AVVELENANDO CON IL BIO!!!! FATE GIRARE!!! (No, scusate, non sono su Facebook )
--> A che servono allora gli studi sulle correlazioni? A varie cose, ma non a dimostrare un rapporto di causa ed effetto. Prima di tutto servono a vedere se due fenomeni non mostrano correlazione. Nel caso una correlazione invece esista può valere la pena proseguire le ricerche e scoprire se davvero esiste un rapporto di causa ed effetto. Magari cercando e dimostrando l’esistenza di un meccanismo plausibile che spieghi la correlazione. Oppure suggerire un nuovo esperimento da effettuare. Ma una correlazione da sola, una semplice analisi statistica di una serie di dati, in questo campo non ha molto valore. Il problema non sono ovviamente gli articoli che discutono correlazioni, ma le interpretazioni spesso senza un robusto fondamento che ne seguono.
Monday, October 22, 2012
What is the purpose of raising a family as an atheist or agnostic?
Setting goals
Set goals and choose projects based on how they'll shape your character